Green is Chic: Borse? Scegliamole ecosostenibili! Dal lowcost al pret-à-porter,purchè siano ecofriendly!

Visite: 2291
Borse da giorno, pochette da sera, maxi bag da spiaggia.. quale donna che non ami la moda, non ama soprattutto un accessorio rappresentativo e caratteristico come la borsa?
In questo nuovo appuntamento con la rubrica Green is Chic, proponiamo alle lettrici di Chic Zone un focus sulla moda ecosostenibile attraverso una selezione delle più belle e "interessanti" borse ecofriendly. 
 
Dietro ogni borsa c'è l'elaborazione di un lungo progetto. Dietro i progetti, le storie più incredibili. E' il caso di due ragazze taiwanesi che, in vacanza a Parigi, si innamorarono follemente dell'intramontabile Birkin di Hermés. Una borsa che loro stesse non potevano permettersi, dato l'elevatissimo costo. Decisero allora di portare con sé una fotografia ricordo di quell'iconico desiderabile pezzo da collezione. Non si arresero certo una volta tornate a Taiwan perché stamparono la fotografia su una borsa in canvas, realizzandone una che fosse più accessibile alle tasche di tutti. E' nata così, nel 2010, la Banana Taipei, 100% ecofriendly, in tantissimi colori disponibili e che riproduce su stampa la Birkin in tutti i suoi quattro lati su una comune borsa in canvas dal taglio minimale.
 
Minimalismo anche per l'Eco-borsa de I Provenzali, nata dalla creatività di Lucy Salamanca designer italo-colombiana poliedrica che ha recuperato dallo stabilimento del Saponificio Gianasso, sito a Bologna e che produce e distribuisce prodotti per la cosmesi a marchio I Provenzali, i sacchi contenenti la materia grezza 100% vegetale usata per la produzione dei saponi. Più sapone producevano, più sacchi si svuotavano, più rifiuti si accumulavano. Così, dalla collaborazione di Paolo Bassetti, direttore marketing de I Provenzali, con Lucy Salamanca, è stato possibile riciclare i sacchi e realizzare delle eco-borse che sono state presentate lo scorso Aprile alla Milano Design Week 2013. 
 
 
L'eco-borsa, senza cuciture e senza sprechi, è realizzata artigianalmente, vanta di essere un prodotto Made in Italy e presenta dei manici in comodo cotone biologico, certificato dall'Istituto di Certificazione brasiliana IBD, puro al 100%, tollerabile anche da chi soffre di allergie e dermatiti.
 
 
Si differenzia da questi il marchio Macrhò, che realizza borse non in serie, bensì pezzi unici, utilizzando solo e soltanto materiali riciclati. L'azienda, sita a Prato, realizza eco-borse e eco-accessori, andando incontro a stili differenti attraverso la realizzazione di più linee, quali: Urban Fashion, Trendy, Pretty, Elegance Life e Denim. Ognuna di queste accontenta la ricerca stilistica di donne diverse, dalla più casual alla più ricercata, senza mai tralasciare il forte messaggio mirato al rispetto dell'ambiente.
 
 
 
 
Di grande sensibilità è anche il messaggio trasmesso dal marchio Made in Carcere, che non solo mira all'ecosostenibilità e al riciclo, ma anche alla sensibilizzazione verso una seconda oppurtunità per le donne detenute. Il progetto, nato nel 2007 grazie all'attività della cooperativa sociale Officina Creativa, permette di realizzare borse riciclando scarti di industrie tessili, lavorati dalle detenute del penitenziario di Lecce in un laboratorio apposito. Le venti donne impiegate in questo progetto hanno così la possibilità di reinventare la propria figura pur vivendo in un carcere e mantenere, grazie allo stipendio che percepiscono, le proprie famiglie fuori.
 
 
Importante è l'esempio dato anche dalle grandi maison, che iniziano a schierarsi sempre più numerose a favore della protezione ambientale. E' il caso di Gucci, che grazie alla collaborazione con il Green Carpet Challenge fondato da Livia Firth e con la National Wildlife Federation, ha presentato a marzo 2013 presso l'Ambasciata del Brasile di Parigi, le nuove borse ecosostenibili secondo i dovuti standard di certificazione.
 
 
Seppur non prodotte con materiali riciclati, le nuove borse Gucci sono accompagnate da passaporti che ne tracciano la storia, dalla nascita del vitello al prodotto finito. Un certificato della Rainforest Alliance sulla provenienza dell'allevamento accompagna il prodotto finito, stabilendone il rispetto verso i criteri ambientali e verso l'allevamento etico del bestiame.
 
Federica Caiazzo