Ritorna la Rubrica di ChicZone Cinema&Moda!

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Un nuovo appuntamento con la rubrica Cinema&Moda, perchè si sa, Cinema e Moda formano un conubio perfetto!
La moda ed il cinema sono sempre andati di pari passo, influenzandosi l’uno con l’altro, forse perché nati nella stessa epoca. 
A dimostrazione di ciò sono le sfilate della primavera-estate 2013, particolarmente ispirate ai film, quasi da far sembrare le passerelle dei set cinematografici, con outfit studiati sui personaggi o sulle atmosfere dei film. 
Ora vi illustrerò a quali opere cinematografiche si sono ispirati i marchi del prêt-à-porter più famosi.
La designer di Gucci, Frida Giannini, si è ispirata all'Art Déco del film “Metropolis” di Fritz Lang, ma non ha scelto un personaggio, ha richiamato gli edifici che si vedono nella pellicola con le linee degli abiti, alternando paillettes e trasparenze. Così giocando sulle cromie dell'oro e del nero, Gucci ha inaugurato un ritorno allo stile anni '20.
 
Percorrendo i “set” delle passerelle, scopriamo che l'outfit bon ton di Rochas richiama la moda degli anni '40, quando al cinema spopolava il genere noir e le dark ladies facevano innamorare e morire, non solo ai loro piedi, gli uomini.
Infatti l'acconciatura raccolta, gli occhiali anni '40, i collant velati e gli altissimi plateau ai piedi ricordano i look delle attrici Barbara Stanwyck e Gene Tierney rispettivamente nei film “La fiamma del peccato” del 1944 di Billy Wilder e “Femmina folle” del 1945 di John M. Stahl.
 
 
Gli accessori immancabili, sia nella sfilata sia nei film in questione, sono proprio gli occhiali da sole, che donano alla donna sensualità e mistero.
Le nostre passerelle ci portano fino agli anni ’70 e proprio i completi indossati da Diane Keaton nella splendida New York di Woody Allen hanno ispirato Trussardi. 
Infatti i colori tenui che vanno dal beige al marrone ci trasportano nell’atmosfera del film “Io e Annie”, in cui la protagonista indossava con grandissima femminilità spezzati dal taglio maschile.


 
Nella sfilata, i capelli delle modelle sono acconciati in un raccolto apparentemente self-made, la camicia bianca, il blazer beige e i pantaloni senape a vita alta sono una raffinata citazione del look di Diane Keaton. Così lo lo stile degli anni Settanta qui citato, è sicuramente quello metropolitano delle donne emancipate e nevrotiche, quasi un’ anticipazione delle donne di oggi.
 
 
Miuccia Prada fa fare un piccolo passo indietro con gli anni, scegliendo di ispirarsi ai film anni '50 e giocando sul binomio "donne e motori".

Poiché con Prada la citazione non è mai "precisa", ma sempre spiazzante e ribelle, ecco linee morbide e arrotondate, abitini bon ton in perfetto stile fifities, che però portano impresse Cadillac in corsa, richiamando nei colori e nei decori le carenature delle auto d'epoca: quelle su cui James Dean sfrecciava in “Gioventù bruciata” nel 1955, con un’innamorata Natalie Wood ad assistere palpitante alle gare clandestine. Le stesse del film “American Graffiti” di George Lucas, film del 1973 ambientato a cavallo tra i '50 e i '60.
 
 
 
Paco Rabanne fa sfilare sulle sue passerelle l'anno 2019 pensato nel cult movie “Blade Runner”.
Sia nel film, sia nella sfilata, il futuro post-apocalittico ha l’anima degli anni '40  e le donne che lo popolano sono dark ladies con i capelli rialzati, come Sean Young, sexy replicante nella pellicola di Ridley Scott.
Un'altra chiara citazione dei look del film sono le spalline svettanti e la gonna a tubo che avvolge le gambe come una seconda pelle, squamata e cangiante.
 
 
Tra i nostri riferimenti cinematografici non poteva mancare “Indiana Jones”, tutti i film hanno una cosa in comune: il look safari, comodo e dalle tonalità neutre.
Michael Kors si ispira proprio a questo coraggioso eroe, trasformandolo al femminile.  Così per questa primavera ci aspettiamo uno stile dalle tonalità sabbia con comodi accessori per arrampicarsi, combattere e scoprire nuovi tesori, perfetto anche per una passeggiata di shopping.  E’ vero che mancano il cappellone e la frusta, ma sono dettagli trascurabili, a meno che non si affrontino i misteri di una tomba inca.
 
 
Per finire non potevo tralasciare gli abiti che “urlano” femminilità e sensualità di Dolce & Gabbana: vestiti che fanno pensare alle donne del sud, abiti che evocano il Mediterraneo, il passato, la sensualità conturbante, da Sophia Loren e Gina Lollobrigida alla “peccatrice” Malèna, film con Monica Bellucci di Giuseppe Tornatore, ambientato nella Sicilia degli anni '40.
 
 
L’abito scollato a cuore con bustino sagomato e gonna a ruota del duo di stilisti sembra proprio quello usato dall’attrice per le passeggiate solitarie tra gli ammiratori rapiti dal suo fascino. 
Sicuramente non è tanto una citazione precisa delle linee anni '40 e '50, piuttosto un lavoro di fantasia sull'immaginario e una citazione di un passato inventato, dove il cinema diventa fonte indispensabile di ispirazione.
 
Simona Lodato
 

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